DEFINIZIONE DELLA MATRICE POLITICA
07/03/2018
La matrice politica è il quadrante che posiziona le
scelte politiche, rispetto all’ideologia partitica di
appartenenza. Questo schema teorico spiega non solo i partiti
tradizionali, ma consente anche di comprende il fenomeno del
trasversalismo politico e del populismo, oltre che il rapporto tra
politica e competenza tecnica (che sarebbe la versione
“scientifica” del populismo).
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Si osserva che i partiti, per più di una ragione (ideologia,
convenienza, funzione di inganno, schieramento, ma anche miopia),
scelgono alcuni argomenti (programmi) e ne scartano altri.
Ad esempio: il finevita sarà tema di sinistra, come
l’attenzione ai poveri. Invece alla destra interesserà la
libertà di mercato, ma anche la difesa dei valori tradizionali.
In America si ha la speciale situazione per cui il partito di destra
è quello repubblicano, quello di sinistra è quello
democratico, ma questo non è socialista, bensì sempre
liberista.
Così il partito repubblicano sarà favorevole al
turbocapitalismo, ma anche è contro l’aborto. Il partito
democratico è pro aborto, ma pone attenzione ai poveri (ad
esempio, con i tentativi di riforma sanitaria). Però, ecco che
in questa, da un lato viene proposta copertura assicurativa agli
indigenti, dall’altro vengono inseriti finanziamenti alle
pratiche abortive e contraccettive. Poi, il partito repubblicano dice
no all’aborto ma è favorevole alla pena di morte e alla
vendita di armi ai privati, senza molti controlli.
In Italia, destra e sinistra tradizionali sono così polarizzate:
la destra è favorevole al mercato, anche se Forza Italia ha
difesa posizioni di rendita, come per le municipalizzate e per le
televisioni, la sinistra è pro poveri e anche pro immigrati.
Va osservato che nel linguaggio della destra non si pone attenzione ai
lavoratori, perché si dice che questo è tema da
sindacati, e quindi “di sinistra”.
Ecco quindi che la matrice politica spiega le polarizzazioni delle
proposte dei partiti. Stona con un discorso della destra
l’attenzione ai poveri o agli immigrati. Stona in un discorso
della sinistra l’attenzione alla competizione e alla
produttività.
Un discorso di sinistra sarà a favore delle tasse e della spesa
pubblica. Un discorso di destra dirà che si devono rispettare i
vincoli di bilancio e i parametri europei.
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In Italia i populismi dei nuovi partiti tagliano trasversalmente questa
matrice con proposte che appartengono a entrambi i quadranti. Ma questo
trasversalismo non significa che destra e sinistra non sono più
categorie valide. Significa che i problemi della gente sono sia
“di sinistra” sia “di destra”, e quindi
l’ottimo della proposta politica deve rispondere a tutte e due le
esigenze, che la politica tradizionale polarizza, escludendo
reciprocamente i discorsi della parte avversaria.
I populismi corrispondono alla funzione tecnica della politica, che, a
prescindere da valutazioni ideologiche, causa delle polarizzazioni,
deve risolvere tutti problemi dei cittadini che sono sia “di
destra” sia “di sinistra”:
povertà, sx
lavoro, sx
mercato, dx
competizione, dx
legislazione sulla vita, sx
valori tradizionali, dx
apertura al progresso, sx
cultura, sx
defiscalizzazione dx
ecc.
gp