SAGGIO SUL CONCETTO DI SOVRANITA’ STATALE
21/05/2017
parte_1: DEFINIZIONE - La
sovranità può essere definita, in modo ristretto
(all’interno della più generale, e classica, teoria del
diritto pubblico), come potere del popolo, o popolazione (i cittadini),
su un territorio (generalmente, quello su cui insiste uno stato, come
l’Italia o la Francia).
Qui invece si tenta un allargamento del concetto, intendendosi per
sovranità questo potere su tutti gli oggetti e processi del
mondo, compresa quindi la proprietà privata.
parte_2: IL RAPPORTO CON LA PROPRIETA’ PRIVATA - Nella
considerazione che il diritto protegge la proprietà privata,
questa definizione della sovranità significa che la
proprietà privata, da un lato deve avere finalità
sociale, e dall’altro trova in ciò il suo limite.
L’insieme degli uomini esprime un potere, superiore a quello di
ciascuno, e superiore alla somma semplice del potere di tutti, che si
esercita su tutti i beni della terra, in modo che tutti i beni della
terra, anche quelli nuovi prodotti dall’attività dei
singoli e dei gruppi, e degli stati, devono provvedere a soddisfare le
condizioni di sufficienza, prima, e di (pieno) benessere, poi, di tutti
gli esseri umani. Ciò significa che, da un lato la ricchezza di
un uomo è legittima purchè non sia sottratta agli altri
uomini, dall’altro un uomo non può possedere mezzi di
produzione se questi non partecipano al benessere di tutta la
collettività, nell’ipotesi che questa ne avesse bisogno.
parte_3: SOVRANITA’ E POTERI FORTI – I
poteri forti (definiti come singoli o gruppi di interesse che agiscono
privatamente per il proprio vantaggio, riuscendo a condizionare
l’agire dello stato) sanno che la sovranità interferisce
con il concetto di proprietà: la sovranità si esercita su
un territorio, che è suddiviso in terreni di proprietà, i
quali geograficamente contengono risorse e beni di proprietà.
Per questo, essi cercano di far fallire gli stati, e comunque di
impedire che la sovranità del popolo relativizzi il senso della
loro proprietà, senso che consiste nell’uso dei beni per
assoggettare al proprio potere i singoli e la masse.
parte_4: SOVRANITA’ E BUROCRAZIA –
Lo stato è persona che, nella concezione epistemica, è
altro dall’insieme dei cittadini, come si è detto.
L’insieme dei rappresentanti agisce come corpo di uno stato che
ha volontà propria. L’assenza di vincolo di mandato, nella
rappresentanza politica, sta a significare che lo stato non obbedisce
ai cittadini, ha una propria volontà, che li orienta, secondo un
concetto di bene, che ad essi può non appartenere per via del
loro egoismo, il quale può nuocere alla società e quindi
a loro stessi. La burocrazia è il corpo dello stato. In una
concezione negativa, essa può agire come i poteri forti, ovvero
a vantaggio dei suoi membri e a svantaggio della società, dando
dello stato l’immagine di una volontà nemica. E’
questo il concetto dello stato come “Grande Fratello”.
parte_5: LA CRISI DEL DIRITTO PUBBLICO – Questa
crisi è implicata dall’azione dei poteri forti e della
burocrazia statale: i primi, creano città private e tendono a
creare stati privati, agenti come aziende, in modo da difendersi e
proteggersi dalle pretese della sovranità (che interferirebbe
sulle loro proprietà impedendo e bloccando così il loro
potere sui singoli e le masse); la burocrazia sottrae risorse con
l’imposizione fiscale ai singoli cittadini privati, in modo che
lo stato incorpora le loro proprietà come un territorio che non
è più del popolo, ma dell’apparato statale,
usufruito dai rappresentanti e dai membri della burocrazia, che lo
controllano.
parte_6: IMPLICAZIONI DELLA NATURA DEMOCRATICA DELLA SOVRANITA’ STATALE – Il
popolo è anch’esso aggressivo (tale non lo sono solo i
ceti dirigenti). Per cui, essendo la volontà del popolo, che si
“inietta” nella sovranità dello stato,
anch’essa aggressiva, l’agire dello stato va contro i
cittadini, come sovranità negativa che è emanazione
dell’aggressività dei cittadini: essa si rivolge contro
loro stessi, tramite lo stato: di questa divisione ne approfittano i
poteri forti e la burocrazia, che si rafforzano, contro il controllo
democratico su di essi, reso debole.
parte_7: LO STATO COME SOGGETTO AUTONOMO –
La volontà dello stato è in se stessa benigna,
perché lo stato serve a proteggere i cittadini. Per questo, le
democrazie devono usare strumenti elettivi selettivi, in modo che i
rappresentanti eletti dal popolo muovano l’azione dello stato
come volontà (agente autonoma e “altra”
dall’insieme dei cittadini) positiva, ovvero nell’interesse
della collettività, e non contro di essa.
parte_8: CONCLUSIONI: SOVRANITA’, POTERE E UTOPIA –
Perché ciò avvenga, è necessario arginare
l’agire dei poteri forti, che è potenziato dalle tecniche,
offensive e di controllo, da essi appropriate. E’ questo il tema
dell’utopia, nel rapporto tra diritto e tecnica. Essenziale per
la sua soluzione è la presa di coscienza da parte del popolo che
la sua aggressività non deve “iniettarsi” nella
sovranità statale.
gp