PER LINKEDIN – 28/02/2018
AUTORITA’ MONDIALE E PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’
Il motivo principale della dissoluzione dell’Impero Romano e del
Sacro Romano Impero, segnata questa dalla nascita delle monarchie
europee, è lo stesso che blocca oggi la costruzione europea.
Questa è concepita, esclusivamente, come apparato burocratico
centrale, a Bruxelles, che toglie potere non tanto agli stati nazionali
(perché alle élite non interessa il benessere delle
popolazioni coinvolte), ma alle burocrazie locali, e queste sono quelle
delle capitali.
Ovvero, sono le burocrazie delle capitali, delle nazioni europee
(cioè: i ministeri) che, per non perdere potere, impediscono al
centro di rafforzarsi.
Allo stesso modo, il motivo che impedisce la nascita di un governo
mondiale è solo questo: subito le élite che lo
costituirebbero lo interpretano come modo per togliere potere alle
periferie del mondo. (E’ poi insita nella natura della
burocrazie, come vide Weber, vessare i cittadini.)
Lo scopo primo del potere pubblico, coordinato da un potere centrale,
invece, che è lo scopo della burocrazia, è servire e
facilitare la vita dei cittadini.
Il centro ha lo scopo di rafforzare la periferia.
Bruxelles deve fortificare le nazioni europee, non cancellarle: deve
proteggerle, e deve proteggerne, ed “eternizzare”, la loro
specificità, storica e culturale.
L’integrazione e l’unificazione dei popoli non è
unificazioni di popolazioni per omogeneizzarne l’identità,
ma deve avvenire nel rispetto di questa, della loro diversità, e
come rafforzamento ed anche esaltazione delle tante e molteplici
nazionalità.
Ecco quindi che un governo mondiale e poi un governo europeo devono
avere come scopo il potenziamento del potere periferico. La burocrazia
centrale di Bruxelles deve non sostituirsi a quelle nazionali,
regionali e delle capitali, ma deve coinvolgerle coordinarle e anche
potenziarle.
In fondo, il limite della costruzione europea è solo
l’egoismo, che genera una corta visione: l’idea che se
viene creato un centro non serva più la periferia. Così
il potere si allontana dalla gente, e questa sente perdere il proprio
controllo sul proprio destino, futuro, sulla propria vita.
I totalitarismi sono totalizzanti proprio perché esasperano
queste problematiche, di perdita del controllo sulla storia,
nell’era della tecnica. Oggi ad essi si sostituiscono i populismi
e i nazionalismi, che nelle loro attese e speranze sono pienamente
giustificati.
Per quanto riguarda gli USA, l’autoesaltazione della loro
leadership mondiale è alibi per disinteressarsi dei problemi
concreti della loro popolazione, il cui stress di vita (la prima
economia del mondo si fonda sull’allocazione efficiente di essa,
secondo le esigenze esclusive delle imprese) genera 1 caso di tumore
ogni 3 abitanti, tensione di vita che si sfoga come meccanismo
inconscio di difesa (da questa aggressione generalizzata)
nell’acquisto personale e “privato” di armi
(“io mi difendo da un nemico figurato”).
Nel fermare il progetto europeo, i ministeri delle capitali europee che
agiscono come la Brexit, agiscono bene: essi solo difendono i loro
privilegi, ma in questo modo impediscono che decolli un progetto che
farebbe violenza alle popolazioni dell’Europa: un forte apparato
centralizzato, che nulla ha da dire e da dare ad esse, in termini di
cultura, se non la tecnocrazia e il mercato, con in più la
precisa volontà di annullare la loro storia e la loro
identità.
gp